Nel corso del 2018 ho visto 49 film in sala (questa rassegna annuale, infatti, prende in considerazione solo le pellicole che mi sono goduto al cinema, e non le tante viste a casa, come quelle sulle piattaforme on demand quale Netflix, per esempio il pluripremiato "Roma" di Alfonso Cuarón). Fra i titoli più meritevoli citerei
"Dogman" di Matteo Garrone,
"Tre manifesti a Ebbing, Missouri" di Martin McDonagh,
"Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino,
"La forma dell'acqua" di Guillermo Del Toro,
"Tre volti" di Jafar Panahi,
"The seen and unseen" di Kamila Andini,
"Tonya" di Craig Gillespie e
"Cold war" di Pawel Pawlikowski.
Molto belli anche
"Il sacrificio del cervo sacro" di Yorgos Lanthimos,
"A land imagined" di Yeo Siew Hua,
"Killing Jesus" di Laura Mora Ortega,
"Azougue Nazaré" di Tiago Melo,
"I am not a witch" di Rungano Nyoni,
"Tramonto" di Laszlo Nemes,
"Il fiume" di Emir Baigazin e
"L'albero dei frutti selvatici" di Nuri Bilge Ceylan.
A metà classifica vanno tanti film carini ma non trascendentali, oltre a quelli da cui forse mi aspettavo di più (o che nei loro limiti mi sono piaciuti senza entusiasmarmi). Ecco l'elenco:
"Ready player one" di Steven Spielberg,
"Doppio amore" di François Ozon,
"Il filo nascosto" di Paul Thomas Anderson,
"Quello che non so di lei" di Roman Polanski,
"L'isola dei cani" di Wes Anderson,
"Cafarnao" di Nadine Labaki,
"Un affare di famiglia" di Hirokazu Koreeda,
"Il gioco delle coppie" di Oliver Assayas,
"Tutti lo sanno" di Asghar Farhadi,
"Il ragazzo più felice del mondo" di Gipi,
"First man – Il primo uomo" di Damien Chazelle,
"Shadow" di Zhang Yimou,
"Killing" di Shinya Tsukamoto,
"The number" di Khalo Matabane,
"On the beach at night alone" di Hong Sang-soo e
"Sheikh Jackson" di Amr Salama.
Metto in questa categoria anche la riedizione postuma dell'ultimo film di Orson Welles,
"The other side of the wind".
Non erano certo brutti, ma non mi hanno entusiasmato più di tanto
"Lady Bird" di Greta Gerwig,
"Blackkklansman" di Spike Lee,
"Avengers: Infinity War" di Anthony e Joe Russo,
"Il mio capolavoro" di Gastón Duprat,
"Une saison en France" di Mahamat-Saleh Haroun,
"Fratelli nemici" di David Oelhoffen,
"Quanto basta" di Francesco Falaschi e il tanto atteso
"L'uomo che uccise Don Chisciotte" di Terry Gilliam.
Delusioni nette invece per
"Solo: A Star Wars story" di Ron Howard,
"Il prigioniero coreano" di Kim Ki-duk,
"Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità" di Julian Schnabel,
"Legend of the demon cat" di Chen Kaige e
"Widows – Eredità criminale" di Steve McQueen.
Infine, veniamo alle insufficienze piene: i peggiori film visti nel corso dell'anno passato sono stati
"The nightingale" di Jennifer Kent,
"No bed of roses" di Mostofa Sarwar Farooki e
"Tutti i soldi del mondo" di Ridley Scott.
martedì 1 gennaio 2019
Il 2018 al cinema
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