tag:blogger.com,1999:blog-25888272427921235732024-03-08T12:33:17.011+01:00Il club di GrouchoChristianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.comBlogger247125tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-66933319240548466452024-03-08T10:15:00.003+01:002024-03-08T10:17:31.634+01:00Ciriciao, AkiraInsegna agli angeli a fare la Kamehameha.<br>
<table width="500" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/toriyama-goku.jpg" width="240" align="center" /></div></td><td><div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/toriyama-arale.jpg" width="240" align="center" /></div></td></tr>
</table><br>
Per chi non lo sapesse, è morto (a soli 68 anni!) il mangaka <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Akira_Toriyama">Akira Toriyama</a>, creatore di "Dr. Slump e Arale" e di "Dragonball".Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-9921567572068961122024-01-11T18:30:00.004+01:002024-01-11T19:14:11.081+01:00Lamù 2022: sigle 3Oggi è iniziata la messa in onda della seconda stagione del remake di <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lam%C3%B9">Urusei Yatsura</a>, con sigle nuove di zecca! Come le precedenti, sono interpretate da membri del gruppo MAISONdes. Quella di apertura si intitola "Lock-on" e presenta, fra i vari personaggi, le new entry Shingo, Asuka e Inaba.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/3OhStDNna-k?controls=1" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe></div><br>
La nuova sigla di chiusura, invece, si chiama "Thunder Blossom", e nelle immagini contiene tanti riferimenti alle sigle classiche della vecchia serie.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/XvOAtMYTmPs?controls=1" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-65281014624266674352023-12-08T11:20:00.001+01:002023-12-08T11:21:22.281+01:00Don Carlo (La Scala 2023)<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/doncarlo2023-1.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
La stagione 2023-24 della Scala si è aperta con il "Don Carlo", opera della maturità di Verdi, nella versione "milanese" in italiano e in quattro atti (mancante del primo atto e dei balletti rispetto a quella originariamente scritta in francese per l'Opéra di Parigi). Si tratta di un'opera lunga, profonda e complessa, ispirata a un dramma di Schiller e che intreccia molteplici temi: passionali (l'amore di Carlo, infante di Spagna, per Elisabetta di Valois, moglie di suo padre Filippo II), religiosi (il contrasto fra la cattolica Spagna e le protestanti Fiandre, l'influenza dell'inquisizione sulle questioni di stato) e politici (il tentativo di Rodrigo, marchese di Posa, di intercedere presso il re in favore dei fiamminghi oppressi). Dal punto di vista musicale, sinceramente, mi sono un po' annoiato: in quattro ore sono stati molto pochi i momenti che ho trovato memorabili, forse anche perché era la prima volta che ascoltavo l'opera (conoscevo soltanto un paio di passaggi, come l'aria "Ella giammai m'amò" di Filippo all'inizio del terzo atto) e mi è parsa pesante e monocorde. Ho apprezzato comunque un paio di duetti e scene d'insieme. Poco ispirato ma impeccabile il direttore Riccardo Chailly. Ottimi i cantanti, come al solito: Michele Pertusi (leggermente indisposto) era Filippo II, Francesco Meli era Don Carlo, Anna Netrebko era Elisabetta, Jongmin Park il frate e l'inquisitore. Ma quelli che ho apprezzato soprattutto sono stati Elina Garanča (la principessa Eboli) e Luca Salsi (Rodrigo). Regia (di Lluis Pasqual), costumi e scenografie sono stati più minimalisti e meno spettacolari rispetto alle "prime" del recente passato, riproducendo più o meno fedelmente l'atmosfera cupa del seicento e puntando quasi esclusivamente su tonalità di bianco e di nero (abiti neri con gorgiere bianche, come nei dipinti di Van Dyck o Rubens), con poche eccezioni (gli abiti dorati dei sovrani nel secondo atto, il manto rosso del grande inquisitore).<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/doncarlo2023-2.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-48442567378554001022023-10-19T12:45:00.004+02:002023-12-14T12:01:24.739+01:00Lamu 2022: seconda stagione e nuovi doppiatori<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022c.jpg" width="500" align="center" alt="" /><br><br>
Dal visual che annuncia l'arrivo della seconda stagione del remake di <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lam%C3%B9">Lamù</a>, in programmazione in Giappone dal prossimo gennaio, possiamo cominciare a capire cosa ci riserveranno i nuovi episodi. Fra i personaggi ritratti, infatti, oltre a quelli già introdotti finora, figurano Asuka, Shingo, Nagisa, Inaba, e persino Carla e Rupa, il che lascia intendere che la serie si concluderà con "Boy meets girl", la saga contenuta nel volumetto finale, già adattata in passato nel quinto film.<br><br>
Cominciano inoltre a essere annunciati i doppiatori dei nuovi personaggi:<br>
<table width="500" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-asuka.jpg" width="160" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-madreasuka.jpg" width="160" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-padreasuka.jpg" width="160" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-nozomi.jpg" width="160" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-shingo.jpg" width="160" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-kokeru.jpg" width="160" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-nagisa.jpg" width="160" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-padrenagisa.jpg" width="160" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-inaba.jpg" width="160" align="center" /> </td></tr>
</table>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-79129700455653782202023-09-14T14:30:00.001+02:002023-09-14T14:33:09.437+02:00Stessa notizia, due modi di presentarlaDue modi di presentare la stessa notizia, su due quotidiani online: uno serio (da notare le parole "bizzarra", "presunti", "pseudoscientifiche", "dubbi", "critiche") e uno spazzatura/acchiappaclick (che non suggerisce il minimo dubbio sulla notizia, con quel "L'esperto" come ciliegina sulla torta: sarà un esperto di alieni?).<br><br>
<table width="500" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/alieni-post.jpg" width="240" align="center" /></div></td><td><div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/alieni-repubblica.jpg" width="240" align="center" /></div></td></tr>
</table>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-76737845461300916492023-04-02T11:00:00.017+02:002023-04-05T16:55:45.498+02:00Ryuichi SakamotoAlcuni giorni fa (ma la notizia è stata data solo oggi) è morto <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Ry%C5%ABichi_Sakamoto">Ryuichi Sakamoto</a>. Fra le tante cose che ha fatto, lo ricordo in particolare per la bellissima colonna sonora del film "<a HREF="https://tomobiki.blogspot.com/2008/03/furyo-nagisa-oshima-1983.html">Furyo</a>" (Merry Christmas, Mr. Lawrence) di Nagisa Oshima, del 1983, in cui ha anche recitato al fianco di David Bowie e Takeshi Kitano.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/LGs_vGt0MY8?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-74215158970210762072023-01-06T16:20:00.033+01:002023-03-20T09:27:20.238+01:00Lamù 2022: sigle 2Dopo soli 12 episodi, il nuovo anime/remake di <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lam%C3%B9">Lamù</a> ha già cambiato le sue sigle. Come le precedenti, anche quelle nuove sono interpretate da membri del gruppo MAISONdes. Quella di apertura si intitola "Aiwanamuchuu" (o forse "I wanna muchuu"? Non sono sicuro della traslitterazione), e tanto nella musica quanto nelle immagini appare molto movimentata e "pop". Nella sigla compaiono anche tanti personaggi ancora da introdurre (Ten, Ryunosuke, Tobimaro, le Spice Girls, Kitsune, Soban, CAO-2...), il che ci anticipa già quali saranno gran parte dei contenuti di questo secondo corso.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/stb-BpPpJ7U?controls=1" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe></div><br>
La nuova sigla di chiusura, invece, è "Aitarinai", ed è caratterizzata da uno stile grafico decisamente diverso dal solito e abbastanza inedito per la serie...<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/DBCIuVopaGA?controls=1" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe></div><br>
Inoltre sono stati annunciati i doppiatori di alcuni dei nuovi personaggi in arrivo.<br>Da notare che il padre di Ryunosuke avrà la voce di Shigeru Chiba, che nella serie degli anni ottanta era Megane!<br><br>
<div align="center"><table width="340" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-ten.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-tobimaro.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-ryunosuke.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-fujinami.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
</table></div>
<div align="center"><table width="340" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-sugar.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-ginger.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-pepper.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
</table></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-37433841960932412792022-12-13T16:00:00.010+01:002022-12-14T12:16:26.227+01:00La fusione, finalmente?<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/fusione-nucleare-confinamento.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Oggi, in una conferenza stampa, il dipartimento dell’Energia del governo degli Stati Uniti ha annunciato che un esperimento in laboratorio sulla fusione nucleare, condotto al <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lawrence_Livermore_National_Laboratory">Lawrence Livermore National Laboratory</a>, in California, ha prodotto per la prima volta un saldo energetico positivo: è stata cioè prodotta (leggermente) più energia di quella che è stato necessario fornire per dare il via alla reazione.<br><br>
Si tratta di un traguardo importantissimo verso la realizzazione (si spera entro tempi brevi: parliamo comunque almeno di decenni) di reattori a fusione nucleare controllata: qualcosa su cui si ragiona e si lavora da molto tempo, e che potrebbe potenzialmente risolvere tutti i problemi energetici del pianeta, in maniera definitiva.
A differenza della <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Fissione_nucleare">fissione nucleare</a>, che è la reazione attualmente utilizzata nelle centrali elettronucleari o anche nella bomba atomica (la "rottura" o scissione di un nucleo atomico pesante, come quelli di uranio e plutonio, che genera sì energia – liberando quella che teneva unito il nucleo – ma anche pericolose scorie radioattive, visto che stiamo parlando appunto di elementi radioattivi), la <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_nucleare">fusione</a> (in cui due nuclei leggeri vengono appunto "fusi" fra loro, per esempio due nuclei di idrogeno diventano un nucleo di elio: in questo caso si ottiene energia perché quella che serve a tenere insieme il nucleo risultante è minore di quella che teneva insieme i due nuclei di partenza) è essenzialmente "pulita": non genera scorie (o quasi: in realtà bisogna stare attenti ai neutroni ultrarapidi che vengono emessi), non richiede materie prime rare o radioattive (come l'uranio) e naturalmente non ha un grave impatto climatico (niente produzione di anidride carbonica o di altri gas serra, per intenderci).<br><br>
La fusione nucleare è la stessa reazione che avviene all'interno del Sole, e che genera l'energia solare. Riuscire a riprodurla sulla Terra, in maniera controllata e su piccola scala, ci garantirebbe una produzione energetica praticamente illimitata per le nostre esigenze. I problemi, in questo caso, stanno in quella parola: "controllata". La fusione richiede infatti un innesco a temperature e pressioni enormi (come quelle, appunto, all'interno di una stella), che gli scienziati del LLNL avrebbero ottenuto mediante laser, e il confinamento del materiale grazie, per esempio, a potenti campi magnetici. Per decenni gli scienziati hanno cercato il modo di riprodurla a temperature più basse (da cui il nome "fusione fredda") ma soprattutto di trovare una forma di contenimento efficace, in grado di mantenere il materiale al proprio interno (caldissimo, sotto forma di plasma) in una condizione di pressione elevata, simile a quella dentro il Sole. Se in futuro diverrà una realtà pratica, l'esperimento annunciato oggi sarà ricordato come una pietra miliare.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/fission_vs_fusion.jpg" align="center" width=500 alt="" />Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-46279715817803548992022-12-08T09:00:00.004+01:002022-12-18T09:56:29.816+01:00Boris Godunov (La Scala 2022)<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/borusgodunov2022-1.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Non conoscevo bene questa celebre opera di Musorgskij, scelta (non senza qualche polemica, visto il periodo) per inaugurare la nuova stagione del Teatro alla Scala. L'avevo ascoltata distrattamente un paio di volte, anni fa, rimanendo colpito dalla sua cupezza, dall'ampio uso di registri bassi (il protagonista stesso è un basso), dalla scarsità di melodie e tonalità. Guardarla in tv, con l'ausilio dei sottotitoli per seguire la vicenda, è decisamente tutt'altra cosa, e me l'ha fatta apprezzare parecchio. Mi è parsa molto moderna, tanto nel soggetto (peraltro quasi shakesperiano: i paragoni con l'Amleto e il Macbeth si sono sprecati), che affronta il tema sempre attuale del potere e della corruzione, quanto nello stile, decisamente all'avanguardia per un'opera realizzata nel 1869 (si trattava infatti della prima versione in sette quadri, risalente a quell'anno, prima che l'autore la rimaneggiasse due anni dopo in seguito alle richieste della censura). Ambientata fra il 1598 e il 1605, racconta la storia di Boris, diventato zar di Russia dopo l'assassinio (attribuito a lui stesso) del piccolo Dmitrij, legittimo erede al trono. La morte del bambino (che, nella regia di Kasper Holten, è continuamente presente sul palco come fantasma insanguinato) tormenta il nuovo zar, che deve anche vedersela con un pretendente, il cosiddetto "Falso Dmitrij", un giovane monaco che afferma di essere lo <i>zarevic</i> sopravvissuto. Nonostante gli sforzi di Boris di mantenere il paese in pace e di liberare il popolo dalla povertà, i suoi sensi di colpa, le allucinazioni e la rivolta dell'usurpatore lo porteranno alla morte.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/borusgodunov2022-2.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Dell'allestimento scaligero ho apprezzato molto gli interpreti (straordinario il protagonista Ildar Abdrazakov, ma ottimi anche Ain Anger, il vecchio monaco Pimen; Stanislav Trofimov, il buffo mendicante Varlaam; Norbert Ernst, l'ambiguo consigliere Šujskij) e l'orchestra (diretta, ancora una volta con grande competenza, da Riccardo Chailly): mi aspettavo una certa difficoltà nel dover seguire un'opera così impegnativa, tenebrosa, complessa e musicalmente diversa da quelle "italiane" cui siamo abituati, invece il tempo è quasi volato. Meno brillante forse la regia, che univa aspetti "realistici" ad altri "metaforici" (d'altronde si deve parlare di complesse emozioni umane e, insieme, di risveglio delle coscienze: vedi i numerosi interventi del coro, che dà voce al popolo) senza particolari idee, sicuramente non originali (i fantasmi insanguinati, appunto: quante volte li abbiamo già visti? per di più spostano i tormenti di Boris dal lato psicologico a quello esteriore e grand-guignolesco). Al di là dei riferimenti iconografici (come quelli al mondo ortodosso), risulta anche un po' troppo statica, ma nel complesso c'è poco di cui lamentarsi, vista la potenza dell'insieme. Belli anche i costumi. Tornando alle polemiche di cui sopra: riguardavano la scelta di un'opera russa, sulla storia russa, in russo, con interpreti russi, proprio mentre Putin sta invadendo l'Ucraina. Ma le sanzioni e il boicottaggio contro il regime attuale non dovrebbero riguardare la cultura passata di un paese, soprattutto un'opera risalente a due secoli fa, che s'ispira a Puškin e che è tutt'altro che un'agiografia dell'autoritarismo e del potere politico, di cui invece mette in luce le contraddizioni, la follia e la distorsione. Seguendo una certa continuità, l'anno prossimo la Scala dovrebbe aprire con il "Don Carlo" di Verdi, altra opera che tratta degli stessi temi.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/borusgodunov2022-3.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-22543970164467914782022-12-01T10:00:00.021+01:002023-01-20T09:04:43.609+01:00JoJo 6: Stone Ocean - Nuove sigleL'ultimo gruppo di episodi di "Stone Ocean", sesta serie dell'anime "Le bizzarre avventure di JoJo", è stato caratterizzato da una nuova sigla, "Heaven’s falling down", cantata da Sana del gruppo Sajou no Hana.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/dIZ7m0vSzJI?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div><br>
La sigla finale è rimasta invariata, con l'eccezione dell'ultimo episodio, il 38, nel quale torna (dalle prime due serie) "Roundabout" degli Yes, accompagnata da immagini che richiamano tutte le serie precedenti.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/WLjeGgSKQtY?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-27201917256585247372022-10-15T08:30:00.126+02:002022-11-07T10:51:14.746+01:00Lamù 2022: primi commentiAllora, ho finalmente visto con calma il primo episodio della "nuova" Lamù... In generale mi è piaciuto, anche più di quanto mi aspettassi, benché non credo che saprà mai sostituire l'originale, che per me resta qualcosa di davvero speciale.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-episode1a.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Esteticamente, questo remake è vivace, colorato e caotico, con un mix fra un disegno "vecchio stile" (il tratto si rifà direttamente al fumetto di Rumiko Takahashi) e uno più moderno, carico di energia soprattutto a livello di colori e di effetti speciali. L'ottima animazione rende il tutto assai pop e adrenalinico, molto gradevole. Ho qualche dubbio sul character design, in particolare quello dei personaggi maschili e adulti. Parlando di colori, splendidi i capelli di Lamù, prismatici e iridescenti come nei disegni della Takahashi, al posto del pur iconico ma più semplice verde-blu della vecchia serie. È stato mantenuto l'umorismo slapstick, anche se devo dire che si ride parecchio meno rispetto alla versione precedente: per dirne una, la gara fra Ataru e Lamù è molto meno divertente, senza tutti i vari mezzucci di Ataru per acchiappare la preda, e niente pistola a ventosa per prenderle il bikini! Mi mancano anche micro-gag come la pistola dello starter che esplode o Ataru che tocca il sedere di Shinobu subito dopo l'offerta di matrimonio (e mi rendo conto che erano assenti nel manga originale, ma proprio qui forse sta il punto: questa nuova serie promette di essere un buon adattamento del fumetto, ma quella vecchia era un capolavoro anche perché ci aggiungeva molto di suo). C'è comunque un certo rispetto nostalgico verso la serie classica, visibile in piccole cose come il tema della prima sigla che fa brevemente capolino. Devo abituarmi alle voci dei nuovi doppiatori: mi sembrano buone, anche se forse non memorabili come quelle originali. Infine, come nella prima parte della vecchia serie, anche in questa abbiamo (per adesso?) due episodi a puntata.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-episode1b.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Cose curiose: la prima scena della serie in assoluto mostra il Big Ben a Londra, la prima parola pronunciata (in perfetto <i>engrish</i>) è "Jesus!". Nonostante i cellulari nella sigla di apertura (di cui, dopo più ascolti, posso dire che mi piace pur senza farmi impazzire), il setting è anni ottanta, per esempio con telefoni a linea fissa.<br>
Cose che mi sono piaciute: si percepisce come Lamù cominci a innamorarsi di Ataru già durante la gara. Nella vecchia versione, la cosa giungeva un po' troppo all'improvviso (d'altronde il "matrimonio" fra i due avrebbe dovuto essere una gag usa e getta, visto che nelle intenzioni originarie dell'autrice Lamù stessa non era stata pensata come personaggio ricorrente). Bello anche il rapporto più stretto fra genitore e figlio che si intravede nelle scene fra Ataru e suo padre.<br>
Cose che mi sono piaciute meno: in generale la musica di sottofondo, meno memorabile della meravigliosa colonna sonora di una volta. Rimpiango anche gli occasionali tempi lenti di alcune situazioni: qui è tutto più rapido. Ma siamo solo al primo episodio, ci sarà tempo per evolvere (anche se purtroppo stavolta non abbiamo un Mamoru Oshii ad aggiungere profondità inedite e inaspettate).Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-56170268704529816412022-10-14T10:30:00.019+02:002023-01-06T16:01:06.893+01:00Lamù 2022: le sigleEcco la sigla di apertura del nuovo anime di <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lam%C3%B9">Lamù</a>. La canzone si intitola "AIUE". Le immagini, molto movimentate, presentano una strana commistione fra gli anni '80 (vedi i riferimenti ai videogiochi, in particolare "Space Invaders") e moderna (i cellulari!? la loro presenza cambierebbe per forza alcuni episodi, ma a quanto pare la serie avrà comunque un setting più classico...). È molto diversa dalle sigle della serie classica, è ovviamente più frenetica e moderna, ma non mi dispiace.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/pEVhv4eB8Q8?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div><br>
A seguire la sigla di chiusura, "Tokyo Shandy Rendezvous", che come d'abitudine è più semplice e forse più in linea con quelle della serie storica.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/gpXy3_NdVEc?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-50502359035335153152022-10-13T09:00:00.048+02:002022-11-02T10:42:15.457+01:00Lamù 2022: oggi è il giorno!Ci siamo. Fra qualche ora andrà in onda in Giappone il primo episodio del <i>remake</i> di "Urusei Yatsura", a oltre 36 anni di distanza dall'ultima volta che Lamù, Ataru e i loro amici erano stati protagonisti di una serie televisiva (l'ultimo episodio della serie classica risale al 19 marzo 1986). Nel frattempo ci sono stati un paio di film e una manciata di OAV, fino al 1991, e poi uno speciale nel 2008. La nuova serie sarà un <i>reboot</i> in tutto e per tutto, un nuovo adattamento del manga di Rumiko Takahashi (cui promette di essere più fedele), con l'intenzione di rendere di nuovo popolare il personaggio a un pubblico di giovani che non l'hanno mai conosciuto. Spero proprio che se ne innamoreranno, come fece il sottoscritto negli anni ottanta e novanta, quando ne ero letteralmente ossessionato (ne è testimonianza il nome del mio blog di cinema, "<a HREF="https://tomobiki.blogspot.com/">Tomobiki Märchenland</a>", che vi fa riferimento).<br><br>
Questo l'ultimo trailer della serie, da cui si può notare lo stile luminoso e kawaii:<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/unlvnzHlBbk?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div><br>
E questi sono gli ultimi doppiatori resi pubblici, con alcune chicche per i fan più nostalgici. La voce del padre di Ataru e quella della madre di Lamù, infatti, sono rispettivamente di Toshio Furukawa e Fumi Hirano, vale a dire i doppiatori originali di Ataru e Lamù negli anni ottanta!<br><br>
<div align="center"><table width="340" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-padreataru.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-madreataru.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-padrelamu.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-madrelamu.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
</table></div>
Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-41748076415811227642022-09-20T12:00:00.024+02:002023-01-06T17:37:01.576+01:00Lamù 2022: manca poco...<a HREF="https://i0.wp.com/anitrendz.net/news/wp-content/uploads/2022/09/uruseiyatsura_keyvisual2-scaled.jpg?ssl=1"><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022b.jpg" width="500" align="center" alt="" /></a><br><br>
Con un nuovo spettacolare visual (che mostra un gran numero di personaggi, anche minori... compariranno tutti nei 46 episodi previsti?) è stata annunciata finalmente la data di uscita in Giappone del remake di <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lam%C3%B9">Lamù</a>: il prossimo 13 ottobre! Ancora non si sa nulla di un'eventuale versione italiana della serie, ma vista la popolarità del personaggio nel nostro paese non dubito che ci sarà. Il character design sembra voler essere più fedele al tratto di Rumiko Takahashi, l'autrice del fumetto originale, distanziandosi così da quello di Akemi Takeda che aveva caratterizzato l'anime storico. Speriamo che l'animazione sia di buon livello.<br><br>
Qui sotto i personaggi di cui sono stati finora annunciati i doppiatori:<br>
<table width="500" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-lamu.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-ataru.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-shinobu.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-mendo.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-sakurambo.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-sakura.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-ran.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-oyuki.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-benten.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-rei.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-ryoko.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-kurama.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
<tr><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-tsubame.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-onsenmark.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td><td><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022-kotatsuneko.jpg" width="160" height="228" align="center" /> </td></tr>
</table>
Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-69770857637698877352022-07-24T09:30:00.009+02:002022-11-07T10:59:04.791+01:00Il cinema è morto?Ogni forma d'arte (e, al suo interno, ogni corrente) ha un arco di vita ben preciso. Nasce grazie a pochi sperimentatori, con passi incerti, magari appoggiandosi ad altre forme da cui prende spunto e ispirazione; cresce, quando riesce a fare "breccia" (non tutte ci riescono) più o meno rapidamente, acquisendo nuovi seguaci e sfondando presso il pubblico; raggiunge la maturità, evolvendo il proprio linguaggio che diventa così sempre più poliedrico, versatile, sofisticato, adulto; segue una fase (più o meno lunga) di staticità, in cui si continuano a fare (bene) le cose che funzionano, con poche innovazioni se non in sottocorrenti di "rottura" o all'avanguardia; infine c'è il lento declino, caratterizzato da una parte dallo sguardo rivolto all'indietro, col ripiegamento nostalgico verso il passato e la ripetizione di ciò che ne aveva fatto la fortuna iniziale, e dall'altra da una cristallizzazione nei suoi elementi basici, accentuando ingenuità e infantilizzazione, lasciando cioè da parte i filoni più sofisticati e adulti. Ne segue inevitabilmente l'estinzione, favorita dal contemporaneo emergere di nuove forme artistiche che, in parte, ne cannibalizzano (rivoluzionandoli) alcuni degli aspetti linguistici.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/cinema-sala.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Questo è avvenuto più volte in passato (un esempio su tutti: l'opera lirica), e sta avvenendo ora per il cinema. L'opera è stata la forma d'arte "popolare" per eccellenza nell'Ottocento, del tutto equivalente a ciò che era il cinema nel Novecento. I grandi cantanti erano i divi di cui tutti parlavano e sognavano, gli impresari commissionavano nuovi melodrammi a getto continuo, l'attenzione della stampa e del pubblico per le novità, per le vite pubbliche di cantanti e compositori, era altissima, e l'evoluzione del linguaggio e della tecnica progrediva senza sosta e senza mai guardare indietro (al punto che, pur di fare posto ai nuovi titoli e ai nuovi autori, i teatri dimenticavano a stretto giro di posta quelli vecchi). Poi, a un certo punto, non è stato più così. Certo, pure oggi vengono scritte nuove opere, ma di fatto il repertorio che viene rappresentato nei teatri è costituito solo da titoli "vecchi". La "Turandot" del 1927 (due anni dopo la morte di Puccini!) è rimasta l'ultima grande opera popolare mai composta. È come se al cinema venissero proiettati solo i grandi film del passato, magari in bianco e nero, o quelli di pochi registi. E secondo me, stiamo andando proprio in quella direzione.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/teatro-scala.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Il cinema è stata l'arte popolare del Novecento, come l'opera quella dell'Ottocento. Non è ancora morto, ma quasi. I sintomi ci sono tutti: un'esasperata nostalgia, con lo sguardo rivolto al passato (e questo già da alcuni decenni, almeno da Quentin Tarantino), i produttori solo a caccia di remake e reboot, titoli ispirati a personaggi che hanno fatto già parte dell'immaginario popolare (i supereroi della Marvel entrano perfettamente in questo discorso: risalgono quasi tutti agli anni Sessanta!), ripetizioni all'infinito di schemi e prodotti che hanno già funzionato in precedenza. Non c'è spazio per l'innovazione. La pandemia di Covid, poi, ha dato la spallata finale alle sale cinematografiche, completando una tendenza (quella della loro sparizione, o comunque ridimensionamento) che era già in atto. Il cinema senza le sale, senza il "rito" della visione collettiva sul grande schermo, non è cinema. I servizi di streaming on demand, come Netflix, Prime Video o Disney+, sono l'evoluzione non del cinema ma della televisione. E infatti, al fianco dei film, presentano soprattutto serie tv. Certo, alcune sale rimangono e alcuni spettatori fedeli continueranno ad andarci, proprio come i teatri dell'opera esistono ancora e hanno un loro pubblico fedele. Ma ci prendiamo in giro se pensiamo che saranno ancora il canale "popolare" per eccellenza per guardarsi una pellicola: tempo qualche decennio e si trasformeranno in sale per cineclub o rassegne di festival (dedicati in particolare al recupero dei classici, appunto: i film del passato).<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/cinema-drivein.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Questo discorso può sembrare pessimistico, o addirittura apocalittico. Non lo è, è solo realistico. Quello che sta accadendo è nell'ordine delle cose. Il cinema come "linguaggio" continuerà a esistere, ma sarà al servizio di nuove forme d'arte, che da esso traggono origine, magari contaminandolo con qualcos'altro, proprio come il cinema stesso era nato dall'unione di forme d'arte precedenti (il teatro, la fotografia...). Le serie tv, i videogiochi, l'interattività, i social media online, i video su TikTok... tutto questo, fondendosi insieme, darà vita alla nuova forma d'arte "popolare" del ventunesimo secolo, quella che ancora non ha un nome e che sta muovendo i suoi primi incerti passi, e che diventerà ciò che l'opera lirica è stata nell'Ottocento e il cinema nel Novecento (in attesa che la settima arte trovi la sua "Turandot", il suo canto del cigno: se il parallelo regge, ragionando per secoli, abbiamo ancora cinque anni di tempo!). Un discorso simile si potrebbe fare per molte altre forme d'arte ormai in declino: il romanzo (che ha avuto i suoi massimi fasti nell'Ottocento e nella prima metà del Novecento, prima di regredire a sua volta) e il fumetto (che, con la sparizione delle edicole, vedrà svanire la sua forma "popolare", almeno in Italia: il "linguaggio", certo, rimarrà, magari traslato sul web). Altre ne nasceranno, favorite dalle nuove tecnologie. Quale sarà la decima arte?Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-9595944751241737252022-03-30T09:00:00.115+02:002022-04-26T09:40:16.065+02:00I nomi sfasati sulle locandine dei filmQualche settimana fa ho visto il <a HREF="https://tomobiki.blogspot.com/2022/03/bill-ted-face-music-d-parisot-2020.html">terzo film di Bill & Ted</a> e, osservandone poi la locandina, mi sono accorto di una cosa che (da buon ossessivo-compulsivo) mi ha sempre dato fastidio. Spesso – e capita soprattutto nei film hollywoodiani – i nomi degli attori non corrispondono alle rispettive posizioni sul poster. Chi non conoscesse già gli interpreti, potrebbe benissimo pensare che Keanu Reeves sia quello di sinistra (con la maglietta azzurra) e Alex Winter quello di destra.<br><br>
<div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/locandina-bill-ted-3.jpg" width="350" alt="" /></div><br>
La cosa si ripete, ed è ancora più "grave", con locandine di film corali, dove il cast è più numeroso. Ecco alcuni esempi che possono creare notevole confusione.<br><br>
<div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/locandina-gangs-of-new-york.jpg" width="350" alt="" /></div>
<div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/locandina-nowyouseeme2.jpg" width="500" alt="" /></div><br>
Perché succede questa cosa? Non si tratta di semplice sciatteria. Nell'industria del cinema – ancora una volta, in particolare quella di Hollywood – si pone ovviamente una grande cura a ogni dettaglio del marketing e nella realizzazione dei poster, dalle dimensioni alla posizione di ogni elemento: le scritte, i colori, i personaggi e gli sfondi. Dunque non è pensabile che questo mancato allineamento avvenga "per sbaglio". La risposta è un'altra: l'ordine dei nomi è imposto per motivi contrattuali, di solito con gli attori più celebri (e pagati) che vantano il diritto di apparire per primi, anche nei casi in cui non siano i principali o gli unici protagonisti. D'altro canto, la posizione fisica del volto o del corpo dell'attore sul manifesto obbedisce ad altre regole: di solito il più importante deve apparire al centro, o comunque in posizione prominente rispetto al resto del cast, mostrandosi magari più grande, più alto o più in primo piano. E nel caso di "Bill & Ted"? Il più importante, Reeves, in questo caso è a destra perché è quello su cui l'occhio dello spettatore si sofferma più a lungo, essendo "al termine dell'ordine di lettura".<br><br>
<div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/locandina-pirati-dei-caraibi.jpg" width="500" alt="" /></div>
<div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/locandina-american-hustle.jpg" width="500" alt="" /></div><br>
Al riguardo, celebre è l'aneddoto relativo al poster de "L'inferno di cristallo", film del 1974 con due interpreti di "pari livello", Paul Newman e Steve McQueen. Entrambi vantavano il diritto di <i>top billing</i> sul manifesto, e alla fine i produttori decisero per un compromesso: chi leggesse il poster dall'alto al basso troverà il nome di Newman più in alto di quello di McQueen, mentre chi lo leggesse da sinistra a destra troverà quello di McQueen prima di quello di Newman. Stesso discorso per le loro fotografie: McQueen è a sinistra, ma Newman è più in alto.<br><br>
<div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/locandina-inferno-di-cristallo.jpg" width="350" alt="" /></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-86997573124615708122022-01-01T16:30:00.001+01:002022-01-01T16:30:00.183+01:00Un remake per Lamù!
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/uy2022.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Il nuovo anno si apre con una notizia bomba! Nel corso del 2022, probabilmente in primavera, arriverà un remake di "<a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Lam%C3%B9">Lamù</a>" (Urusei Yatsura), la serie animata giapponese che più ho amato in gioventù, nonché una delle più significative e influenti degli anni Ottanta. Tratta da un manga di Rumiko Takahashi, la serie originale – divertentissima nel suo mix di fantascienza, commedia romantica e demenziale, esistenzialismo e riferimenti al folkore giapponese – è andata in onda dal 1981 al 1986, per poi proseguire negli anni successivi con occasionali episodi sotto forma di film o OAV. Ma da tanto, troppo tempo, Urusei Yatsura sembrava ormai una franchise "dimenticata", tanto che molti giovani appassionati di <i>anime</i> probabilmente non la conoscono nemmeno, se non per sentito dire.<br><br>
Della nuova versione si sa ancora poco, giusto i nomi dei doppiatori dei due protagonisti (Sumire Uesaka per Lamù, Hiroshi Kamiya per Ataru) e lo studio che si occuperà dell'animazione, David Production (lo stesso de "Le bizzarre avventure di JoJo"!). Quasi sicuramente, comunque, si tratterà di un reboot, ovvero di un nuovo adattamento del manga a partire dal primo episodio, e non di una continuazione della serie precedente. L'obiettivo, d'altronde, è far conoscere questi personaggi iconici alle nuove generazioni. Personalmente non ho nulla in contrario. Una cosa però mi preoccupa: la serie degli anni Ottanta è stata un capolavoro perché non si limitava a riproporre il materiale di partenza (ovvero il manga della Takahashi) ma vi aggiungeva di suo: il regista Mamoru Oshii, in particolare, aveva avuto carta bianca per sperimentare e vi aveva riversato temi, personaggi e situazioni da lui creati, ampliando il mondo del manga e spaziando in varie direzioni. Difficile che la cosa si ripeta. Mi aspetto un adattamento molto più fedele al fumetto, di certo rispettoso dei fan (come la David Production ha dimostrato di saper fare con "JoJo") ma anche meno creativo. Vedremo!<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/XhLF0pjMwns?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-89771242966208161782022-01-01T09:00:00.003+01:002022-01-17T09:57:01.230+01:00Il 2021 al cinema<a><img style="float: right;" src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/tomobiki2/dune-2021-2.jpg" alt="" border="0" height="100"></a><p class="MsoNormal" style="">
Causa Covid, fino a ottobre 2021 non sono andato al cinema. E dato che l'ultimo film che avevo visto in sala nel 2020 era stato il 23 gennaio, si è trattato di un'assenza lunga ben 627 giorni (durante i quali mi sono perso anche le rassegne di Cannes e di Venezia). In ogni caso, fra ottobre e novembre 2021 ho visto solo 4 film al cinema: il peggioramento della pandemia mi ha scoraggiato dal tornare in sala a dicembre, nonostante i film interessanti non mancassero. Recuperò quasi tutto in TV via streaming. Vista l'esiguità dei film visti in sala, anche quest'anno mi sembra inutile stilare classifiche o giudizi: per le recensioni rimando al mio blog apposito, "<a HREF="https://tomobiki.blogspot.com">Tomobiki Märchenland</a>".
Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-57837743994556448052021-12-08T10:50:00.003+01:002021-12-10T10:20:55.027+01:00Macbeth (La Scala 2021)<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/macbeth2021-1.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Se l'anno scorso l'epidemia di Covid aveva costretto a cancellare la tradizionale "prima" della Scala (sostituendola con un recital a porte chiuse), quest'anno si torna – più o meno – alla normalità. Dopo la "Giovanna d'Arco" (nel 2015) e "Attila" (nel 2018), il direttore Riccardo Chailly completa la sua trilogia di opere giovanili di Verdi sul tema del potere con un "Macbeth" dall'ambientazione contemporanea, anzi quasi futuristica: le scenografie ci immergono infatti un mondo distopico, come quelli del "Metropolis" di Fritz Lang, di "Inception" di Christopher Nolan, o di Gotham City (per non parlare di citazioni come la copertina di "Animals" dei Pink Floyd, con la Battersea Power Station). I personaggi si aggirano fra architetture moderne, grattacieli (anche capovolti!), ciminiere, piattaforme mobili e gabbie di metallo, anche se non mancano elementi "medievali" (le spade, la corona del re). Come sempre, scelte del genere possono lasciare interdetti alcuni spettatori, e infatti proprio il regista Davide Livermore, a fine serata, è stato l'unico a essere fischiato, forse ingenerosamente: è vero che alcune trovate sono parse un po' estemporanee (la moltiplicazione delle streghe) o sopra le righe (il sesso in ascensore!), ma nel complesso ha saputo dare un'identità personale e moderna a una vicenda che può ben definirsi attualissima e fuori dal tempo (dopotutto si tratta di una storia risalente all'XI secolo, scritta da Shakespeare nel 1600, riproposta da Verdi e dal suo librettista Francesco Maria Piave nel 1800, e infine rappresentata nel XXI secolo). Solo applausi invece per gli interpreti (il baritono Luca Salsi, il soprano Anna Netrebko, il basso Ildar Abdrazakov, il tenore Francesco Meli, tutti già <i>habitué</i> del Piermarini) e per un ottimo coro. La versione rappresentata è stata quella "parigina" del 1865, che Verdi aveva arricchito di numerosi balletti (in un terzo atto assai più astratto degli altri, con coreografie di Daniel Ezralow) per andare incontro ai gusti francesi, anche se Chailly ha conservato alcuni brani della versione originale del 1847 (come quello finale di Macbeth, "Mal per me che m'affidai"). Notevole il confronto di alcuni passaggi con altri celebri pezzi verdiani: penso al "brindisi" del secondo atto, ben più minaccioso di quello della Traviata, e soprattutto il coro degli esuli scozzesi "Patria oppressa!" nel quarto, da confrontare con il "Va' pensiero". La trasmissione TV è stata arricchita da filmati, effetti speciali e inserti che, come una sorta di "realtà aumentata", hanno ampliato le scenografie, mostrando cose che gli spettatori in teatro non vedevano: un esempio su tutti, la camminata di Lady Macbeth sul cornicione del grattacielo nella bella scena del sonnambulismo.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/macbeth2021-2.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-89861964734542651732021-11-28T20:00:00.007+01:002022-01-02T11:41:48.645+01:00JoJo 6: Stone Ocean - Le sigleTra pochi giorni, il primo dicembre, saranno disponibili su Netflix le prime puntate della sesta serie de "Le bizzarre avventure di JoJo", "Stone Ocean", la prima con una protagonista femminile. Si tratta infatti di Jolyne, figlia del Jotaro della terza serie, che troveremo rinchiusa in un carcere di massima sicurezza in Florida. La sigla di apertura è stata presentata in anteprima: a sorpresa, segna il ritorno allo stile di animazione CGI che aveva contraddistinto le prime tre serie. Come al solito, visivamente è molto colorata, e ricca di sfumature pop. La cantante è Ichigo, della rock band Kishida Kyoudan & The Akeboshi Rockets.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/mgxDyrEnnoE?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div><br>
La sigla finale, invece, è la canzone "Distant Dreamer" di Duffy.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/ejRgi6YAh54?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-58548635461998351592021-09-20T09:35:00.001+02:002021-09-20T09:35:00.182+02:00Eroi della mia infanzia/2<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/chendi-2018.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
La settimana scorsa se ne è andato anche <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Chendi">Carlo Chendi</a>, storico sceneggiatore di "Topolino" che, dalla fine degli anni Cinquanta in poi, ha scritto centinaia di bellissime storie con i personaggi disneyani. Memorabili in particolari quelle realizzate in coppia con il disegnatore Luciano Bottaro, esponente – come lui – della "<a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_di_Rapallo">scuola di Rapallo</a>", il cui stile si sposava a meraviglia con la prosa e i dialoghi di Chendi, al limite del surreale e capaci di trasfigurare la banalità del quotidiano in vicende suggestive ed escapiste. Da ricordare, fra le tante, alcune "grandi parodie" come "Paperino il paladino", "Il dottor Paperus", "L'isola del tesoro", ma anche tutta la serie dedicata a Pippo e Nocciola. Grazie di tutto!<br>
<table width="500" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" align=”center”>
<tr><td><div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/chendi-by-cavazzano.jpg" width="240" align="center" /></div></td><td><div align=center><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/chendi-telescrocco.jpg" width="240" align="center" /></div></td></tr>
</table>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-64753768444941290892021-09-17T10:30:00.019+02:002021-09-20T09:47:23.258+02:00Eroi della mia infanzia/1<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/sinclair-zx.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
Ieri è morto <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Clive_Sinclair">Sir Clive Sinclair</a>, inventore britannico rimasto celebre per i mini-computer realizzati e messi in vendita all'inizio degli anni Ottanta, lo ZX 80, lo ZX 81 e soprattutto lo <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/ZX_Spectrum">ZX Spectrum</a>, di cui sono stato un fiero utilizzatore per lungo tempo. Non dimenticherò mai le ore trascorse a digitare e programmare sui quei tastini di gomma, né i suoni che provenivano dal registratore a cassette (niente hard disk, allora!) quando si caricava un gioco. La versatilità ma soprattutto il prezzo assai economico di quei piccoli computer li resero alla portata di tutti, contribuendo alla nascita dell'informatica di consumo. Negli anni seguenti, Sinclair cercò di mettere a punto anche una serie di innovativi veicoli elettrici che però non giunsero mai sul mercato. Addio e grazie di tutto!<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/sinclair-c5.jpg" align="center" width=500 alt="" />Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-82862645694811032802021-08-18T09:05:00.006+02:002021-08-18T09:11:08.864+02:00JoJo: arriva la nona serie?È uscito oggi in Giappone il numero della rivista a fumetti "Ultra Jump" che contiene il 110° e ultimo capitolo di "<a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/JoJolion">JoJolion</a>", ovvero l'ottava parte del manga "Le bizzarre avventure di JoJo" di Hirohiko Araki. Dopo dieci anni si concludono dunque le vicende di Josuke "Gappy" Higashikata in una Morio-cho "alternativa" (rispetto a quella vista nella quarta parte del medesimo manga): ricordo che l'intera serie di "JoJo" viene pubblicata quasi ininterrottamente dal 1987, il che ne fa uno dei manga di maggior durata e longevità di sempre!<br>
<div align="center"><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/jojo9-annucio.jpg" align="center" alt="" /></div><br>
Ma un piccolo annuncio sembra suggerire che nonostante l'età ormai avanzata dell'autore (61 anni), a breve si comincerà con la nona parte, con possibile titolo "JoJoLands" (non sono stati specificati altri dettagli). È un momento elettrizzante per tutti i fan della serie, in anni recenti diventata ancora più popolare grazie a una trasposizione animata di grande successo, di cui proprio qualche giorno fa è stato reso pubblico il trailer della sesta parte, "<a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Stone_Ocean">Stone Ocean</a>".<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/EeCX8Y0a278?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-13625185109664398142021-06-26T09:00:00.005+02:002022-07-24T09:12:25.017+02:00Catradora, ovvero: l'attrazione fra l'eroe e il cattivoIn principio c'era "He-Man e i dominatori dell'universo" (He-Man and the Masters of the Universe, 1983), serie animata americana ispirata a una linea di giocattoli della Mattel, con protagonista un eroe biondo e muscoloso, semi-barbarico, alle prese con variopinti nemici (guidati dal terrible Skeletor) sul pianeta Eternia. Un paio d'anni più tardi, nel 1985, arrivò un meno fortunato <i>spin-off</i> al femminile, "She-Ra, la principessa del potere" (She-Ra: Princess of Power, 1985). Di recente, a partire dal 2018, su Netflix ha fatto scalpore un <i>remake</i> di quest'ultima, "She-Ra e le principesse guerriere" (She-Ra and the Princesses of Power), favorevolmente accolto dalla critica e dal pubblico (a parte alcuni fan della versione originale, che non hanno apprezzato la "rilettura") per la notevole cura nella caratterizzazione dei personaggi e delle loro interazioni. Talmente curate, che persino i "cattivi" della serie risultano gradevoli ed empatici, mostrati come sono anche nei momenti di riposo, di cameratismo e di amicizia fra una missione malvagia e l'altra.<br><br>
<img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/she-ra.jpg" align="center" width=500 alt="" /><br><br>
L'aspetto che più di ogni altro ha fatto la fortuna della serie, in effetti, è il complesso rapporto di amore/odio fra l'eroina Adora (che, grazie a una spada magica, si può trasformare nella guerriera She-Ra) e la <i>villain</i> Catra, sua mortale nemica. Catra non è mossa però dalla semplice malvagità, bensì dal senso di tradimento che prova nei confronti di Adora, che l'ha abbandonata (per passare dalla parte del bene) dopo che le due erano cresciute insieme sin da piccole. [<b>Avviso: da qui SPOILER per il finale della serie</b>]. Nell'ultimo episodio della quinta stagione, dopo aver tentato di ucciderla più volte e dopo una lenta progressione, Catra confesserà finalmente il proprio amore per l'amica/nemica: "Ti amo, ti ho sempre amato!". Basterebbe questo per rendere epocale quella che, tutto sommato, è pur sempre una serie animata per bambine (ma non ci si deve stupire troppo, sia per i trascorsi della creatrice della serie Noelle Stevenson, da sempre attenta ai temi LGBT, sia per i tempi che viviamo, sempre più all'insegna dell'inclusività – cosa di cui Netflix fa la sua bandiera, per motivi innanzitutto commerciali e in cerca di nicchie di pubblico, certo). Ma fin qui forse non è una novità: dopotutto, di cattivi che si innamorano dei buoni ce ne sono sempre stati (anzi, è un vero e proprio cliché). "She-Ra" fa però un passo avanti, lasciando che la <i>protagonista</i> ricambi l'affetto. L'eroina, la principessa guerriera, risponde infatti alla sua arcinemica di sempre dicendole: "Anch'io ti amo": e le due si scambiano un bacio a tutto schermo, rendendo di colpo canoniche tutte le teorie (o meglio, lo <a HREF="https://it.wikipedia.org/wiki/Shipping"><i>shipping</i></a>) che i fan della serie animata avevano, un po' per gioco, un po' per desiderio, avanzato sin dai primi episodi della prima stagione (e indicato dalla parola macedonia "Catradora", che fonde i nomi dei due personaggi).<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/haazP2KLQn8?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div><br>
"She-Ra" è uno dei casi più eclatanti di serie che porta in superficie il forte legame (a volte di amore, a volte solo di amicizia o di "semplice" rispetto) che intercorre fra l'eroe e il cattivo di una serie animata, fumettistica o televisiva. Un legame che non sempre è esplicitato a parole, ma che spesso scorre tra le righe e sottotraccia per tutta la durata della property. Talvolta viene portato alla luce in maniera meta-testuale, talvolta in chiave parodistica (si pensi a "<a HREF="https://tomobiki.blogspot.com/2021/06/lego-batman-il-film-chris-mckay-2017.html">Lego Batman - Il film</a>", dove Batman e Joker si dichiarano il proprio affetto in maniera non dissimile da come farebbe una coppia di innamorati) o sotto forma di battute usa-e-getta (vedi la vignetta qui in fondo, tratta dalla storia di Floyd Gottfredson "Topolino agente della polizia segreta", Mickey Mouse in the Foreign Legion, 1936). Un altro esempio può essere il rapporto fra Rey e Kylo Ren nei <a HREF="https://tomobiki.blogspot.com/2019/12/star-wars-lascesa-di-skywalker-jj.html">sequel disneyani di "Star Wars"</a>. Purché non risulti una trovata fuori luogo o piombata dal nulla (e nel caso di "She-Ra" non lo è, visto come il rapporto fra le due è costruito lentamente nell'arco di cinque stagioni), contribuisce non solo ad arricchire il mondo immaginario in cui si muovono, ma la stessa psicologia (o tridimensionalità) dei personaggi, soprattutto del cattivo, i cui sentimenti non sono spesso sotto i riflettori come quelli dell'eroe.<br><br>
<div align="center"><iframe width="480" height="270" src="//www.youtube.com/embed/_9yD1Qzh1n0?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div><br>
<div align="center"><img src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/groucho/gottfredson-1936-6-13-gambadilegno.jpg" align="center" width=480 alt="" /></div>Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2588827242792123573.post-58722315665521792112021-01-01T08:00:00.008+01:002021-10-16T10:51:42.162+02:00Il 2020 al cinema<a><img style="float: right;" src="http://www.mazzate.com/wordpress/christian/tomobiki2/1917.jpg" alt="" border="0" height="100"></a><p class="MsoNormal" style="">Beh, che dire? La pandemia di Covid-19 ha cambiato tutto. Per decenni ho visto 50-100 film al cinema ogni anno, comprese rassegne e festival. Negli ultimi dodici mesi, invece, tale numero si è ridotto a... uno. Proprio così: nel corso del 2020 sono stato al cinema una volta sola, per la precisione il 23 gennaio per guardare "<a HREF="https://tomobiki.blogspot.com/2020/01/1917-sam-mendes-2019.html">1917</a>" di Sam Mendes. Poi le sale hanno chiuso. Sono state brevemente riaperte durante l'estate, e in quell'occasione sarei potuto andare a vedermi il "Tenet" di Nolan nonché la rassegna dei film di Venezia, ma ho preferito non correre rischi. E dunque, per la prima volta, questa rubrica annuale non ha la sua ragion d'essere. Sinceramente non credo che le sale cinematografiche si riprenderanno a breve: l'esplosione e la diffusione delle piattaforme di streaming online (come Netflix, Prime e simili) hanno cambiato per tante persone la modalità di fruizione dei nuovi titoli, e dubito che si possa tornare indietro. Certo, a pandemia finita molti cinema riapriranno: ma rimarranno soltanto uno dei canali di distribuzione dei film, magari confinati a pochi titoli o alle rassegne, e forse solo nelle grandi città. Vedremo.Christianhttp://www.blogger.com/profile/08398471982127849312noreply@blogger.com2