venerdì 29 febbraio 2008

Ma non ha vinto il Nobel

Secondo l'onorevole Gabriella Carlucci di Forza Italia, un fisico o in generale uno scienziato non può essere considerato di valore se non ha vinto almeno il Nobel. Come dire che un calciatore non vale niente se non ha vinto il Pallone d'Oro, un regista è un incapace se non ha vinto l'Oscar, o una soubrette non può far politica se non ha vinto un Telegatto. La discutibile affermazione (che fa capire anche molte cose sullo stato della ricerca scientifica in questo paese) è stata espressa nel tentativo di screditare Luciano Maiani, candidato alla riconferma della presidenza del CNR e reo di essere uno dei firmatari del documento che chiedeva al rettore dell'università La Sapienza di riconsiderare la decisione di invitare il papa a parlare all'inaugurazione dell'anno accademico.

Dopo aver scritto una lettera a Prodi in cui diceva peste e corna del lavoro di Maiani, citando come fonte un illustre fisico con cui lo scienziato italiano (anzi, sammarinese) ha collaborato, Sheldon Lee Glashow, la Carlucci ha ricevuto la piccata replica di quest'ultimo che smentiva completamente le dichiarazioni dell'onorevole e ribadiva invece la propria stima nei confronti di Maiani. Al che Gabriella ha replicato in maniera puerile con la frase in oggetto, che cito testualmente: "Se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel?". Tutto il surreale carteggio si può leggere in rete, anche sul blog della Carlucci (che naturalmente viene massacrata nei commenti dai suoi stessi lettori): io linko questo blog perché riassume bene la situazione e cita tutte le fonti originali.

P.S. Maiani è poi stato riconfermato presidente del CNR. Glashow è celebre i suoi contributi all'unificazione delle forze elettromagnetiche e deboli insieme ai colleghi Salam e Weinberg, primo passo verso la grande unificazione (il lavoro gli valse il premio Nobel nel 1979, quindi lui è sicuramente uno scienziato di valore!).

lunedì 25 febbraio 2008

Mythèon, episodio 6

Di tutti gli episodi, il sesto (online come gli altri su www.mazzate.com) è quello per cui devo assumermi i minori meriti e le minori colpe. È stato infatti interamente disegnato dal bravissimo Max, al quale avevo lasciato carta bianca anche per la sceneggiatura delle prime dieci pagine (mi ero invece riservato le ultime due, molto importanti nell'economia della vicenda). L'idea della torre segreta che i personaggi cercano di raggiungere proviene naturalmente dal ciclo di romanzi de "Il mondo del fiume" di Philip J. Farmer, principale fonte di ispirazione dell'intera saga di Mythèon. L'episodio, purtroppo, costituisce anche l'ultima collaborazione di Max alla serie. Il prossimo sarà invece disegnato tutto da Matt.

martedì 19 febbraio 2008

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

Questo bel libro di quasi 550 pagine può essere letto in un paio d'ore, o anche meno. Al testo scritto unisce infatti lunghe sequenze di pagine illustrate, da sfogliare velocemente come se fossero i fotogrammi di un film. E proprio al cinema, in particolare a quello delle origini, si ispira la storia, che vede un ragazzino orfano nella Parigi del 1931 vivere clandestinamente in una stazione ferroviaria, occuparsi della ricarica degli orologi, ricostruire un misterioso uomo meccanico (un automa che ricorda i celebri 'scacchisti' settecenteschi) e scoprire il mistero di Georges Méliès, uno dei padri della settima arte, inventore del cinema fantastico e autore del Viaggio nella Luna. Il testo e illustrazioni (a matita o pastello, ma non mancano alcuni fotogrammi di film o i disegni preparatori delle pellicole di Méliès) si susseguono senza soluzione di continuità, e il risultato è una narrazione originale e avventurosa, una nuova forma di arte sequenziale piuttosto lontana, nonostante quello che viene detto in quarta di copertina, dalla tradizione delle graphic novel. Per bambini? Forse, ma non solo.

sabato 16 febbraio 2008

CJ7

Ecco il trailer di uno dei film più attesi di quest'anno!