lunedì 18 febbraio 2013

Canzoni mononota

Qualcuno ha detto che, fra una decina di anni, ci si ricorderà del Festival di Sanremo appena concluso come di quello della "canzone mononota" di Elio e le Storie Tese:


Ironica, autoreferenziale, complessa, ricca nell'arrangiamento e nelle citazioni, la canzone cita – fra le altre cose – i suoi stessi precursori.

Fra questi, Gioacchino Rossini (un compositore, fra l'altro, amatissimo da Elio e soci), che ricorse alla "mononota" più volte. Per esempio, per usare le sue stesse parole,
"Per un’opera, ‘Ciro in Babilonia’, avevo una seconda donna orrenda. non solo era brutta oltre il lecito, ma anche la voce era al di sotto di ogni decenza. Dopo l’esame più scrupoloso scoprii che aveva soltanto un’unica nota che non suonasse tremendamente, il Si bemolle dell’ottava centrale. Dunque scrissi per lei un’aria nella quale non dovesse cantare nient’altro che questa nota, misi tutto il discorso musicale in orchestra, e poiché il pezzo piacque e fu applaudito, la mia ‘monotona’ cantante fu felicissima del suo trionfo.
(citazione da Ferdinand Hiller, Plaudereien mit Rossini, 1855)


Rossini utilizzò la stessa trovata in alcuni brani composti a Parigi (nei "Péchés de vieiellesse"): "Mi lagnerò tacendo", "Élegie sur une seule note"):




Questo invece è Antônio Carlos Jobim ("Samba de uma nota só"):


Ed ecco Bob Dylan ("Subterranean Homesick Blues"):


E infine Mina in "Tintarella di luna":