Negli scorsi mesi sono usciti in libreria tre volumi a fumetti con un filo conduttore: un omaggio (da parte di autori europei) a Walt Disney, alle sue origini e al suo mondo, fra fantasia, realtà e rivisitazione. Due di questi sono i primi volumi di una collana edita da Giunti, la "Disney Comics Collection", che traduce in italiano opere apparse in origine in Francia per l'editore Glénat, nelle quali alcuni talentuosi fumettisti della scuola franco-belga approcciano, in maniera al tempo stesso rispettosa e revisionista, l'universo fumettistico dell'epoca d'oro. "Una misteriosa melodia" ("o come Topolino incontra Minni", recita il sottotitolo) racconta l'avventura inedita del primo incontro fra Mickey Mouse e la sua eterna fiamma, ambientata naturalmente negli anni venti (prima, cioè, del cortometraggio che segnò il debutto del grande topo sullo schermo, vale a dire "Steambot Willie" del 1928). Il twist è che non si tratta esattamente del Topolino cui siamo abituati: Mickey è qui uno sceneggiatore che aspira a sbarcare a Hollywood (quasi un alter ego dello stesso Walt), i protagonisti dei suoi copioni sono Oswald il coniglio e Dog il cane (il futuro Pluto), e anche se il setting è simile a quello delle storie di Gottfredson, ci si muove in una strana realtà alternativa dove la "realtà" e la finzione si fondono in maniera decisamente curiosa. Opera dello svizzero Cosey (autore di testi e di disegni, in perfetto stile disneyano dei primordi), la vicenda è un'intensa e commovente mystery story che divertirà e sorprenderà anche il collezionista disneyano più incallito.
Non è da meno, anche se calca ancora più sul pedale del divertissement (e non poteva che essere così, visti gli autori coinvolti), "Mickey's Craziest Adventures", il secondo volume della collana Giunti, con un formato ancora maggiore del precedente (entrambi sono volumi cartonati, alla francese, ottimi nella stampa e nella confezione). È infatti realizzato dal multiforme Lewis Trondheim per i testi e da Nicolas Keramidas per i disegni (che, al pari dei colori, rievocano un fumetto degli anni cinquanta: ci sono anche pagine macchiate o alle quali mancano i bordi, strappati via nel corso degli anni). Qui siamo di fronte a una serie di "tavole domenicali" che, lette di seguito, raccontano un'avventura "inedita" (e abbastanza sconclusionata) della banda Disney, Topolino e Paperino in primis. L'opera si immagina incompleta: numerose tavole sono infatti mancanti, lasciando al lettore il compito di immaginare i collegamenti fra una situazione e l'altra (come per il rullo mancante del film "Planet Terror" di Robert Rodriguez). L'azione è energica, la messa in scena guarda ai cartoon oltre che ai fumetti, e il risultato – passando sopra a qualche anacronismo, vedi Topolino con le braghette rosse, che negli anni cinquanta aveva già abbandonato – è un pastiche dinamico, innovativo e nostalgico.
Assai diverso è il terzo voume che volevo segnalare, "The Moneyman - La vera storia del fratello di Walt Disney", opera dell'italiano Alessio De Santa (con alcuni collaboratori) e pubblicato da Tunuè. Come spiega il sottotitolo, si tratta di una biografia che ripercorre la storia di Walt (dall'infanzia nel 1905 alla morte nel 1967), delle sue tantissime idee e del suo mondo immaginario, vista però attraverso gli occhi del fratello maggiore Roy (da non confondere con il figlio di Walt, che si chiamava anch'esso Roy), certamente meno dotato di lui dal punto di vista della creatività ma ben più pragmatico (e come tale, fondamentale per gestire dietro le quinte gli aspetti economici dell'impero del fratello). L'insolita prospettiva dona al racconto un taglio particolare, e il fatto che sia narrata a fumetti sembra quasi un atto dovuto. Più "adulto" e meno disimpegnato dei due volumi francesi, ma altrettanto interessante. Tutte e tre le opere sono di ottimo livello, un regalo prezioso per ogni disneyfilo e amante della storia della nona arte.
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