Sulla scia di popolari saggi come "La fisica di Star Trek", "La fisica dei supereroi" e "I Simpson e la filosofia", Giulio Giorello – coadiuvato dalla giovane Ilaria Cozzaglio – si propone in questo testo di analizzare il pensiero filosofico presente nelle classiche storie di Mickey Mouse, sviscerando la weltanschauung del personaggio e trattandolo "come se fosse un collega", o meglio (cito dalla recensione di Stefano Marullo) "un genio laico, umanissimo e spesso in preda a interiori combattimenti rispetto alla complessità di un mondo circostante in cui si intrecciano cattiveria e lealtà". Ogni capitolo ripercorre dunque una celebre avventura di Topolino (in tutto dodici, scelte fra le più belle saghe disegnate da Floyd Gottfredson per i quotidiani americani, più due appendici dedicate rispettivamente a storie di Romano Scarpa – suo anche il disegno di copertina – del britannico Ronald Neilson), sottolineando le assonanze con le idee e le intuizioni dei più influenti pensatori dell'umanità (da Nietzsche a Cartesio, da Russell a Darwin, da Socrate a Galileo, da Spinoza a Democrito, da Einstein a Hume). Più interessante forse per i lettori di fumetti che non per gli appassionati di filosofia, il volume ha il difetto di non ruotare intorno a un tema o una tesi centrale, ma semplicemente di accatastare spunti e suggestioni in maniera non sempre rigorosa. Ogni capitolo, insomma, è a sé stante. Inoltre, senza voler mettere in discussione la grande qualità delle sceneggiature dei vari Ted Osborne, Merrill De Maris e Bill Walsh, molte delle risonanze trovate fra i dialoghi delle storie disneyane e i pensieri di filosofi e scienziati sembrano francamente arbitrarie, pretestuose o superficiali, anche perché – a ben vedere – la filosofia, se si vuole trovarla, la si trova ovunque. E nel complesso l'operazione compiuta dagli autori del volume pare un giochino fine a sé stesso piuttosto che una ficcante analisi come quelle che altri intellettuali italiani hanno compiuto in passato sul medium fumetto (il primo che viene in mente, naturalmente, è Umberto Eco).
venerdì 23 agosto 2013
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