giovedì 15 dicembre 2011

Cortocircuiti cine-musicali 2

Eccoci giunti al secondo appuntamento con questa rubrica che mette in luce strani collegamenti nel mondo della musica e del cinema.

Da Bach a Kelly Chen
(passando per Giorgio Moroder e The Toys)


Cominciamo con Johann Sebastian Bach.


Si tratta del celebre "Minuetto in Sol maggiore" (BWV Anh. 114) tratto dal "Quaderno di Anna Magdalena Bach" del 1725. Il compositore aveva regalato questo libretto, sul quale aveva scritto alcune sue composizioni, alla sua seconda moglie Anna. Nel 1984, Giorgio Moroder ne sfruttò il tema per un brano ("The duel") della colonna sonora del film "Electric Dreams" di Steve Barron, pellicola che raccontava la storia di un triangolo amoroso fra un ragazzo, una ragazza e... un computer (!). Ecco la scena in oggetto (l'attrice protagonista è Virginia Madsen):


A proposito, la melodia non vi ricorda qualcosa? Ma certo, la celebre canzone romantica "A Lover's Concerto" dei Toys! (da notare il busto di Bach che compare nel video che segue, un modo per riconoscere il debito verso il musicista tedesco da parte degli autori del brano, Sandy Linzer e Denny Randell).


Di "A Lover's Concerto" esistono numerosissime versioni: per esempio quelle delle Supremes, delle Blossoms, di Cilla Black. Ottima, in particolare, quella di Sarah Vaughan:


Una delle mie preferite è però quella cantata da Kelly Chen nel film hongkonghese "Anna Magdalena", diretto nel 1998 da Yee Chung-Man e interpretato dalla stessa Kelly al fianco di Takeshi Kaneshiro e Aaron Kwok. La trama della pellicola, il cui titolo è naturalmente il nome della moglie di Bach, è incentrata proprio sul celebre minuetto, chiudendo così il nostro cortocircuito.


Potremmo finirla qui, ma se vi interessa potete ascoltare altre versioni di "A Lover's Concerto" in varie lingue: in spagnolo (Karina), in tedesco (Alma Cogan), in italiano (Neil Sedaka) e in coreano (Park Hye Kyung).

La cosa più buffa, comunque, è che in realtà (colpo di scena!) il brano originale non è affatto di Bach!
Alla fine degli anni settanta, infatti, si scoprì che la grafia con cui era stato scritto nel quaderno di Anna Magdalena non è quella del compositore. Bach aveva riempito con i suoi brani solo le prime pagine del libretto, lasciando molte altre pagine bianche in modo che Anna e gli altri membri della famiglia potessero aggiungervi o copiarvi altri lavori che erano soliti suonare. Gli esperti attribuiscono ora il minuetto a Christian Petzold.

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