Oggi è stato distribuito gratuitamente con il Corriere della Sera il primo volume di una collana di brossurati (di 200 pagine l'uno) dal titolo "La grande dinastia dei paperi", sottotitolo "Le più belle storie Disney di tutti i tempi". Ma si tratta di ben più di una semplice raccolta di storie generiche come suggerisce il titolo: è la ristampa, integrale e cronologica, di tutte le opere di Carl Barks, il più grande fumettista di tutti i tempi. La martellante pubblicità (dell'agenzia Armando Testa) su stampa e tv negli ultimi giorni, naturalmente, non faceva cenno di tutto ciò: per pubblicizzare l'iniziativa utilizzava addirittura immagini non di Barks, ma di un simil-Taliaferro. È come se una collana integrale (e inedita) dei racconti di Cechov fosse stata annunciata con il titolo "Le migliori storie della letteratura russa" e con un'immagine di Dostoevsky!
Il timore di allontanare gli eventuali curiosi, oltre che con un titolo della collana che non menziona Barks né in copertina (eccettuata una firmetta) né sulla costa, si sconta anche con la scelta di cominciare la pubblicazione con le storie degli anni cinquanta (quelle degli anni quaranta, che verranno recuperate a fine opera, avrebbero forse allontanato i lettori?). L'anno 1950 è comunque segnato sulla costa, il che consentirà di rimettere i volumi in ordine cronologico una volta completata la collana. Per fortuna, copertina a parte, l'interno del volume è ottimo, grazie anche ai testi introduttivi di Luca Boschi e Alberto Becattini. Traduzioni e lettering (di Diego Ceresa) dovrebbero essere quelli di
Zio Paperone. Non sono troppo convinto della stampa, invece: mi sembra che i neri siano un po' impastati. In ogni caso si tratta di una collana da non perdere, anche per chi come me queste storie le ha già lette tutte! I volumi successivi costeranno 7,90 euro più il quotidiano: un prezzo in fondo non così basso, vista la tiratura certamente più alta rispetto per esempio a un
Maestri Disney. Ma la bellezza delle storie, naturalmente, lo vale tutto.
2 commenti:
Ho preso il numero 1; l'edizione è molto bella, ma non mi è piaciuto il fatto che ci fosse una storia con la colorazione al computer (che a me già non piace nei fumetti moderni, tanto meno su una storia di Barks) mentre le altre avevano la colorazione classica "piatta". Non capisco il perchè di una scelta simile, ma mi ha dato l'idea che l'edizione sia un po' approssimativa... mah mah mah...
Ciao Alex! La colorazione a me non dà così fastidio, comunque è la stessa della pubblicazione su "Zio Paperone" (così come la traduzione e il lettering, ho verificato). Non avevo fatto caso alla differenza che citi, ma tieni presente che i comic book originali degli anni cinquanta erano colorati "a retini", quindi anche quella piatta non è la colorazione originale, mentre quella al computer è ormai usata anche nelle ristampe di Barks negli Stati Uniti.
In rete ho trovato questo post di Luca Boschi che sintetizza le caratteristiche dell'opera, e nei commenti affronta anche la questione del colore.
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