mercoledì 17 ottobre 2018

Addio, Arto



È morto, all'età di 76 anni, lo scrittore finlandese Arto Paasilinna, ex giornalista e guardaboschi, autore di romanzi stranianti, surreali, eccentrici, profondamente comici e tragici al tempo stesso. Con la stessa ironia trattenuta ma onnipresente che si ritrova anche nelle pellicole di un suo connazionale, Aki Kaurismäki, ha saputo cantare un mondo "fuori dal coro", legato alle antiche tradizioni ma anche calato nella modernità (di cui mette in mostra tutte le contraddizioni). Ho letto "L'anno della lepre", il suo primo libro pubblicato in Italia, quando uscì per i tipi di Iperborea. E da allora, praticamente ogni anno, l'arrivo di un suo nuovo romanzo è diventato un appuntamento imperdibile: "Il mugnaio urlante", "Il figlio del dio del tuono", "Il bosco delle volpi", "Piccoli suicidi fra amici", "Il miglior amico dell'orso", e tanti altri. Ho avuto anche l'opportunità di incontrarlo di persona, alla Feltrinelli di Piazza Duomo a Milano, in un giorno particolare: era la mattina dell'11 settembre 2001, poche ore prima dell'attacco alle Torri Gemelle. Mi sembrò di conoscerlo da sempre: era proprio come lo si poteva immaginare leggendo le sue opere, un finlandese amante dell'alcol e dei boschi, degli animali e delle saune, dalla faccia impassibile che non lascia mai capire se stia scherzando o parlando sul serio. Gran parte della sua vasta produzione (una quarantina di opere) è stata tradotta in italiano, ma molti titoli devono ancora uscire nel nostro paese: e dunque, continueremo a leggere le sue storie ancora a lungo.



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