lunedì 22 marzo 2010

Gottfredson!

Dopo la collana dedicata a Carl Barks, uscita due anni fa in edicola, è da oggi in vendita (in abbinamento con il Corriere della Sera o con La Gazzetta dello Sport) "Gli anni d'oro di Topolino", un'iniziativa editoriale che per gli appassionati di fumetti è forse ancora più preziosa: la pubblicazione cronologica e integrale delle strisce di Mickey Mouse pubblicate sui quotidiani americani dal 1930 al 1975, ovvero l'opera completa di Floyd Gottfredson in una serie di volumi cartonati!


Striscia del 28/6/1930

A differenza delle storie di Barks, infatti, quelle di Gottfredson non hanno mai goduto in nessuna parte del mondo (nemmeno negli Stati Uniti) di un'edizione organica e completa. In Italia la casa editrice Comic Art aveva provato a ristamparle integralmente, ma senza mai arrivare fino in fondo e cambiando più volte formato di stampa. Quest'edizione sarà dunque la prima al mondo a presentarle tutte, dalla prima all'ultima! Come per la collana di Barks, a dire il vero, si è preferito non cominciare la pubblicazione dall'inizio bensì dal momento in cui lo stile dell'autore raggiunge la piena maturità, forse per non spaventare lettori poco avvezzi al materiale troppo datato. Il primo volume, dunque, è dedicato alla produzione del 1936/37 (con due storie, "L'uomo nuvola" e "Il gorilla spettro"): le annate precedenti saranno recuperate in seguito. Le storie sono state colorate (forse l'unico difetto di questa edizione: in originale erano in bianco e nero, ma anche la Mondadori le aveva colorate in passato per presentarle su "Topolino" o sui volumi strenna giganti) e ritradotte (ero affezionato alla vecchia traduzione d'epoca, ma questa è sicuramente più fedele all'originale). Ogni volume (in totale saranno 38, in formato orizzontale) può contare sull'apparato critico di Luca Boschi, Alberto Becattini e Lidia Cannatella.


Striscia del 26/8/1932

Da notare che oltre alle strisce giornaliere (che nei quotidiani apparivano dal lunedì al sabato) vengono pubblicate anche le tavole domenicali, che spesso non erano opera di Gottfredson ma di altri cartoonist (comunque bravi, come Manuel Gonzales). E saranno inoltre presentate integralmente anche tutte le strisce del lungo periodo 1955-1975, quando Gottfredson fu costretto da ordini dall'alto a rinunciare alle storie "a continuazione" per dedicarsi solamente a gag autoconclusive, mettendo di fatto fine all'epoca d'oro "avventurosa" del topo (per fortuna, a prendere il suo testimone, ci furono grandi autori italiani come Romano Scarpa).


Striscia del 13/6/1936

Floyd Gottfredson (1905-1986), per chi non lo sapesse, è una vera leggenda vivente. Assunto alla Disney nel 1929 come apprendista animatore, con il ruolo di intercalatore (uno dei compiti più "in basso" nella filiera della produzione dei cartoni animati), venne incaricato da Disney in persona di disegnare le strisce di Topolino da pubblicare sui quotidiani, essenzialmente perché nessun altro voleva farlo. Mickey Mouse, nato nel 1928, era infatti diventato una celebrità grazie ai cartoni animati, e il King Features Syndicate, che distribuiva le strisce ai quotidiani, aveva chiesto a Disney di produrre anche una comic strip a scopi puramente promozionali. Ma nè Disney né i suoi collaboratori erano particolarmente interessati ai fumetti e così – dopo qualche mese (la striscia di Topolino era cominciata nel gennaio 1930) in cui le storie erano state realizzate da Disney stesso, Ub Iwerks e Win Smith – l'incarico venne affidato "in via temporanea" all'ultimo arrivato, cioè al giovane Floyd, con la promessa che al più presto sarebbe stato assunto un disegnatore professionista e che Gottfredson avrebbe potuto dunque tornare a lavorare ai cartoni animati. Invece Floyd rimase a disegnare la striscia per ben 45 anni, dal 5 maggio 1930 al 15 novembre 1975, quando finalmente se ne andò in pensione!


Striscia del 18/8/1939

In quanto impiegato della Disney, non gli era permesso firmare i suoi lavori (tutti i fumetti, all'epoca, recavano la firma in calce "Walt Disney", come se l'autore fosse il grande capo). Solo a metà degli anni sessanta la sua vera identità cominciò a circolare fra gli appassionati, spiazzando fra l'altro coloro (come Alfredo Castelli, che lo aveva ribattezzato Al Levin) che credevano che l'autore delle strisce d'anteguerra fosse una persona diversa da quello del dopoguerra (lo stile di Gottfredson, infatti, cambierà parecchio col tempo).


Striscia del 5/10/1943

Nell'arco dei 45 anni della sua carriera, da solo o con l'aiuto di validissimi collaboratori (come gli sceneggiatori Bill Walsh, Ted Osborne e Merrill De Maris o gli inchiostratori Ted Thwaites, Bill Wright e Dick Moores) Gottfredson ha realizzato centinaia di storie-capolavoro che per l'universo di Topolino hanno la stessa importanza di quelle di Barks per il mondo dei paperi. Oltre a fornire una personalità e uno spessore psicologico in precedenza sconosciuto a personaggi dei cartoni animati come Topolino, Minnie, Pippo o Gambadilegno, Floyd e i suoi colleghi hanno anche creato characters come Basettoni, Manetta, Macchia Nera, Eta Beta, il dottor Enigm, Giuseppe Tubi e molti altri. Le avventure di Topolino hanno attraversato oltre quarant'anni di storia e di costume, trasformandosi con il tempo e attraversando diverse fasi e diversi generi (avventura, noir, horror, commedia). Nel complesso, costituiscono un "corpus" di indiscutibile valore non solo nel campo del fumetto ma anche in quello della letteratura e della cultura del ventesimo secolo tout court, di cui Topolino è stato uno dei protagonisti assoluti.

Per chi volesse approfondire l'argomento, segnalo alcuni saggi imperdibili:
- Antonio Faeti, In trappola col topo. Una lettura di Mickey Mouse. Einaudi 1986, 290 pagine.
- Leonardo Gori e Francesco Stajano, Il grande Floyd Gottfredson: una vita con Topolino. Comic Art 1998, 144 pagine.
- Alberto Becattini, Floyd & Mickey. Gottfredson, Disney e Topolino: mezzo secolo di umorismo e avventura. Comic Art 1998, 192 pagine.

2 commenti:

Kotatsu ha detto...

Ho trovato questa edizione molto curata (nonstante le colorazioni "postume" non mi siano mai piaciute). Tremo al pensiero di quanti volumi verranno fuori (e di quanto costeranno a prezzo pieno).

Leggere il tuo post mi ha fatto venire voglia di una raccolta simile per le storie di Scarpa.......

Christian ha detto...

Sì, anche la grafica (soprattutto di copertina) è molto bella, più di quella della collana di Barks.

Personalmente sono curioso di vedere se verranno stampate anche quelle due o tre strisce censurate in passato già negli Stati Uniti (la gag di Butch e della sputacchiera, quella degli scienziati in mutande, ecc.)

Peccato solo per il colore (io non sono contro le ricolorazioni se anche l'originale era a colori, mentre non mi vanno giù quando l'originale era in bianco e nero o addirittura con i retini, come in questo caso).

Riguardo a Scarpa, come darti torto? Speriamo che venga presto il suo turno, almeno per le storie più vecchie!

Ciao e salutoni!