Questo bel libro di quasi 550 pagine può essere letto in un paio d'ore, o anche meno. Al testo scritto unisce infatti lunghe sequenze di pagine illustrate, da sfogliare velocemente come se fossero i fotogrammi di un film. E proprio al cinema, in particolare a quello delle origini, si ispira la storia, che vede un ragazzino orfano nella Parigi del 1931 vivere clandestinamente in una stazione ferroviaria, occuparsi della ricarica degli orologi, ricostruire un misterioso uomo meccanico (un automa che ricorda i celebri 'scacchisti' settecenteschi) e scoprire il mistero di Georges Méliès, uno dei padri della settima arte, inventore del cinema fantastico e autore del Viaggio nella Luna. Il testo e illustrazioni (a matita o pastello, ma non mancano alcuni fotogrammi di film o i disegni preparatori delle pellicole di Méliès) si susseguono senza soluzione di continuità, e il risultato è una narrazione originale e avventurosa, una nuova forma di arte sequenziale piuttosto lontana, nonostante quello che viene detto in quarta di copertina, dalla tradizione delle graphic novel. Per bambini? Forse, ma non solo.
martedì 19 febbraio 2008
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