sabato 7 settembre 2013

Cortocircuiti cine-musicali 4

Torna la rubrica che mette in luce strani collegamenti nel mondo della musica e del cinema.

Da Borodin ai videogiochi giapponesi
(passando per "Kismet" e Mina)


Stavolta partiamo dalle "danze polovesiane" del compositore russo Alexander Borodin, tratte dall'opera "Il principe Igor" del 1890 (i Polovesi, o Polovici, erano una popolazione nomade della Turchia, noti anche come Cumani). L'opera, rimasta incompiuta alla morte di Borodin, fu completata nell'orchestrazione da Nikolai Rimsky-Korsakov e Alexander Glazunov. Nella clip qui sotto, ecco le danze nella versione diretta da Valery Gergiev con le coreografie classiche di Mikhail Fokine:


Già nel 1939, Paul Whiteman (colui che commissionò la "Rapsodia in blu" a Gershwin) si ispirò alla seconda danza, quella delle fanciulle, per comporre una canzone che riscosse un certo successo, intitolata "My Fantasy". Eccola nella versione cantata da Pauline Byrne, con l'orchestra di Artie Shaw, eseguita nel 1940:


Nel 1953, Robert Wright e George Forrest "saccheggiarono" a loro volta le melodie di Borodin per realizzare un musical di Broadway, "Kismet". Il brano più famoso del musical, "Stranger in Paradise", è basato proprio sulla danza delle fanciulle polovesiane. Questo è l'adattamento hollywoodiano del 1955 diretto da Vincente Minelli, intitolato in italiano "Uno straniero fra gli angeli" (il cantante è Vic Damone, lei è Ann Blyth).


Questa invece è la versione più popolare della canzone, quella interpretata da Tony Bennett (fra le altre celebri cover sono da ricordare quelle di Bing Crosby, Tony Martin e Four Aces):


"Stranger in Paradise" (oltre a dare il titolo a un racconto di Isaac Asimov e a un fumetto di Terry Moore) è stata rifatta mille volte, per esempio da Sarah Brightman:



o da Mina, che ne accennò un spezzone durante lo spettacolo "Milleluci", nel 1974:



Ma l'uso più assurdo che ne è stato fatto è quello di background music nel videogioco giapponese "Jikkyō Oshaberi Parodius":

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