Eccoci, come di consueto, alle mie considerazioni personali sulle visioni in sala nell'anno appena trascorso. Il 2009 si era aperto con una serie di titoli decisamente buoni: fra questi (oltre al bel "Milk" di Gus Van Sant), ricordo alcuni film di registi che non amo particolarmente ma che stavolta mi hanno davvero sorpreso in positivo, come "The wrestler" di Darren Aronofsky, "Revolutionary Road" di Sam Mendes e soprattutto lo straordinario "Two lovers" di James Gray, probabilmente la pellicola che ho preferito fra tutte quelle viste in sala nell'anno appena trascorso. Non mi sono invece stracciato le vesti per "Gran Torino" di Clint Eastwood e per "Il curioso caso di Benjamin Button" di David Fincher, che – pur piacendomi – mi sono sembrate decisamente sopravvalutate da pubblico e critica. Lo stesso vale per il tanto celebrato "Bastardi senza gloria" di Quentin Tarantino, che mi è parso ben distante dai suoi film migliori, pur rappresentando un passo avanti rispetto al disastroso "Grindhouse". Non male invece Lars von Trier con il suo assai discusso "Antichrist". A differenza dell'anno precedente, il 2009 mi ha invece deluso dal lato del cinema commerciale e/o d'intrattenimento. Né "Watchmen" di Zack Snyder né lo "Star Trek" di J.J. Abrams si sono rivelati all'altezza delle aspettative e del materiale di partenza. Molto più interessante è stato "Franklyn" del debuttante Gerald McMorrow. La stagione dei festival ha portato molte buone pellicole: ricordo su tutti "Un prophète" di Jacques Audiard (ancora inedito nelle sale italiane!), "Il nastro bianco" di Michael Haneke e "Il mio amico Eric" di Ken Loach a Cannes; "Lourdes" di Jessica Hausner, "Soul Kitchen" di Fatih Akin e "Accident" di Soi Cheang a Venezia. I mesi autunnali e invernali sono stati dominati dal cinema d'animazione, con la grande novità del 3D che sta lentamente prendendo piede (per quanto personalmente mi lasci freddino e perplesso: aspettiamo Cameron per capire se si tratta di uno strumento davvero utile alla settima arte). Il miglior titolo del gruppo è stato senza dubbio "Up" della Pixar, ovviamente considerando fuori concorso il capolavoro "Il mio vicino Totoro" di Hayao Miyazaki (distribuito nel 2009 ma realizzato nel 1988!), che altrimenti sarebbe di diritto il miglior film dell'anno. Qualche personal cult come "Io, Don Giovanni" di Carlos Saura e "Ricky" di François Ozon, oltre a una manciata di graditi ritorni (Terry Gilliam con "Parnassus", Francis Coppola con "Segreti di famiglia", Pedro Almodóvar con "Gli abbracci spezzati"), hanno infine ravvivato il finale di un anno che si è concluso senza infamia e senza lode ma che comunque ritengo più soddisfacente del 2008. Speriamo in un 2010 ancora migliore, a cominciare da "Avatar".
venerdì 1 gennaio 2010
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